‘Napul’é na carta sporca e nisciuno se ne ‘mporta. Napoli è chi fotte e chi è fottuto, è il ladro e il derubato, è tanto lo stuprato quanto lo stupratore. Napoli che si rispecchia nelle piantagioni lontane dell’America, nei canti blues dei neri, così simili a noi perché discriminati da un Nord che dopo averci razziato ci demonizza, ci rinnega relegandoci ai margini del paese, fingendo di ignorare quella stessa cultura millenaria che saccheggia a proprio uso e consumo quando gli torna utile. ’ ‘Mosaico napoletano’ di Daniela Carelli, edito Segmenti Editore,
Napoli ai tempi della bella epoca. Dove per essere felici bastava davvero poco. Napoli è solo uno sfondo multicolor alle spalle della vita di Giuseppe, che anno dopo anno, ci accompagna nelle sue prime esperienze, i suoi primi amori e delusioni, le sue scelte importanti. La scrittura della Carelli e vivace e frizzante, così che rende la lettura davvero scorrevole. I personaggi sono ben caratterizzati e io ho subito simpatizzato con ognuno di loro. Uno spaccato di quarant’anni che racchiude tutti gli avvenimenti importanti della città partenopea, dal terremoto dell ‘80 ad agguati di camorra fino alla nascita del primo cellulare. Questo libro mi è piaciuto da morire, tanto che l’avrei letto in un giorno se solo avessi avuto il tempo. Il finale, ciliegina sulla torta, mi ha stretto il cuore
Super consigliato e se siete napoletani non potete che sentirvi fieri della vostra città