di Susan Vreeland (Neri Pozza)
Quanto è difficile essere donna in un mondo maschilista? Quanto lo è di più se si ha la fortuna (o la disgrazia?) di possedere un talento fuori dal comune?
Artemisia Gentileschi è stata una delle tante donne che si è dovuta battere con le unghie e con i denti per farsi valere in un tempo oscurantista, in un secolo come il Seicento in cui la Santa Inquisizione era a caccia di “streghe” da punire e torturare. Ma niente ha potuto contro la passione sfrenata di questa grande artista; non i tribunali, non le violenze del maestro, né le gelosie del marito, un artista mediocre che fu costretta a sposare, e meno che meno l’avversione di suo padre, Orazio Gentileschi, grande pittore e suo peggior nemico.
Indomita, Artemisia ha difeso strenuamente la sua Arte, la sua libertà di espressione, brillando maestosa nel suo come nei secoli a venire; emblema di orgoglio femminile e dignità che nessuna logica becera e opportunista riuscirà mai a piegare.
Buona lettura a tutti!
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