di Fedor Michajlov Dostoevskij (BUR Biblioteca Univ. Rizzoli)
Che fortuna sfacciata quel principe Myskin!
Essere preso a ben volere da chi ha provato a guarirlo dall’epilessia nonostante la sua condizione di nobile decaduto e squattrinato; e al suo ritorno in Russia, dopo un lungo soggiorno nella casa di cura svizzera ricevere, senza merito alcuno, una cospicua eredità da misconosciuti parenti.
Che idiota quel principe Myskin!
Non solo malato, ma buono! Insopportabilmente, splendidamente buono. Lui e la sua mania di provare a comprendere le ragioni altrui, senza fare distinzione tra gli insopportabili (ma giustificati) capricci degli appartenenti alla buona società, e le intemperanze (inaccettabili) di quella Nastas’ja Filippovna, una donna perduta da quando fu abusata in giovane età dal suo presunto benefattore, va bene, ma pur sempre una donnaccia!
Ma lui no, quell’idiota l’ha presa a cuore! E questo infastidisce tutti, e non poco. Inutile provare a farlo ragionare. Lui come un redivivo Gesù Cristo comprende e perdona qualsiasi cosa, anche le peggiori offese!
Che fine potrà mai fare?
Per saperlo dovete leggere questo capolavoro in cui Dostoevskij tratteggia magistralmente un’umanità folle, indagando nei tratti psicologici di ciascun personaggio e rivelando vizi e virtù di una società profondamente malata.
Buona lettura!
Commenti recenti