di Alice Sebold (Edizioni E/O)
Uno sguardo sulla morte. Sulla propria morte. Un sguardo dall’altrove per rivivere i passi che hanno condotto alla fine di una vita appena sbocciata e ignobilmente recisa.
Susie é stata rapita, violata e infine uccisa da un killer che la riduce in pezzi per nascondere le tracce del suo abominio.
Sarà lei a raccontarlo, con la leggerezza propria degli adolescenti; con lo sguardo incuriosito e la voglia di comprendere i tanti perché, così tipica nei giovani e proprio per questo tanto più dolorosa per chi legge le sue vicende, per chi segue con lei il percorso che porterà il padre a svelare il colpevole.
Questo romanzo si srotola su due binari paralleli, mostrandoci la vita da prospettive distanti e complementari: da un lato il quieto distacco di chi é andato, dall’altro le sofferenze di coloro che restano, costretti a vivere la disperazione per il lutto di una figlia, di una sorella, di un’amica. È una storia che strazia, avvince, commuove e fa riflettere. Un vero e proprio rito catartico volto a restituire la pace tanto ai protagonisti del dramma, quanto a chi lo ha condiviso attraverso le pagine di un libro che vi consiglio senz’altro di leggere.
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